lunedì 30 novembre 2009

Visual Trainer-Difesa Siciliana B20-99


La difesa siciliana, giocata per la prima volta nel XVI secolo in Italia, è caratterizzata dalle mosse:
1.e4 c5
Accennata già nel trattato di
Lucena, nel manoscritto di Gottinga, in Polerio ed in Gioacchino Greco. La successione delle mosse che la caratterizzano è riportata nel trattato di Pietro Carrera, prolifico scrittore siciliano del Seicento. Per più di due secoli la "difesa siciliana" rimase trascurata, sino a quando Janish e Staunton si espressero assai favorevolmente sul suo conto.
Tuttavia l'apparizione ufficiale di questa apertura, con il relativo accompagnamento di risultati in grado di testimoniare la sua validità, risale intorno al
1870, quando il tedesco Paulsen, uno dei maggiori giocatori dell'epoca, ideò un sistema di sviluppo, ancora oggi considerato perfettamente valido.
Fa parte delle
aperture di gioco semiaperto. Il Nero, con la sua prima mossa, in questo modo combatte subito per il centro, e in particolare per la casa d4, ma spingendo il pedone 'c' crea una posizione non simmetrica che porta solitamente a posizioni complesse dove in generale il Bianco ha l'iniziativa sul lato di re (il pedone e4 guarda al lato di re), mentre il Nero su quello di donna, e in particolare sulla colonna semiaperta c qualora il pedone su questa colonna venisse cambiato con quello centrale d del Bianco (come nelle varianti della Siciliana aperta).
L'odierna vasta diffusione della difesa siciliana è paragonabile alla diffusione che ebbe la
Partita spagnola nei primi decenni del 1900. Attualmente è la risposta più giocata contro 1. e4 a tutti i livelli. Non deve stupire pertanto che la sua estensione teorica sia enorme con decine di migliaia di varianti.
Adottare nel proprio repertorio la difesa siciliana implica l'accettazione di un gioco tagliente, potenzialmente rivolto alla lotta senza compromessi.